
La sirena (virtuale) è suonata alle otto. E’ il momento ufficiale che segnala l’apertura del cantiere per l’allestimento del tracciato . Sul quale, domenica prossima si concentreranno le attenzioni e la partecipazione del grande pubblico per seguire le imprese di piloti provenienti da ogni angolo dello stivale. La corsa di Orvieto è cosa ambita nel contesto delle salite nazionali: aver fatto parte di questo mondo e magari scritto il proprio nome nell’albo d’oro della corsa potrebbe anche impreziosire il biglietto da visita.
La prima tranche di lavoro prevede la posa delle rotoballe con un percorso inverso a quello della gara. Gli addetti ai lavori sono una ventina, anche se, il numero è da considerarsi flessibile essendo tutti “amatori-volontari” che si adoperano per la Castellana nel tempo libero. La particolarità di questo spicchio di lavoro include l’abolizione temporanea di tutte le cariche. Il Presidente torna a essere semplicemente Luciano e così via gli altri. Qui, non è la legge ma il ‘lavoro’ uguale per tutti. Un merito in più per un gruppo di ‘amici’, a dir poco meraviglioso, conquistato sul campo e che non va dimenticato.
Lungo il percorso notata la discreta presenza delle forze dell’ordine. Nulla a che fare con la Castellana, soltanto l’adempimento all’incarico di raffreddare qualche spirito, un po’ troppo bollente di qualche pilota improvvisato amante delle due ruote.
Giustamente fermata, però, la lunga teoria di carrettoni carichi di rotoballe in trasferimento dai silos della zona verso San Giorgio: erano quattro e intasavano il traffico del sabato mattina.